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DIDATTICA PER LE SCUOLE

Cod Art 0331 | Rev 00 | Data 27 Set 2010 | Autore Castronuovo Motta Nicola

 

   

 

LE MIGRAZIONI OCEANICHE DELLE ANGUILLE

In un nostro precedente articolo abbiamo parlato della imponente migrazione dei salmoni, che compiono a ritroso un lunghissimo viaggio verso i luoghi nativi. Ora tratteremo di un'altra stupefacente migrazione che vede come protagoniste le anguille.
Per secoli le abitudini riproduttive delle anguille sono rimaste avvolte nel mistero. Sia Plinio il Vecchio che Aristotele erano convinti che le anguille si generassero spontaneamente dal fango e solo nel 1777 uno scienziato italiano, Carlo Mondini, osservò un'anguilla femmina con le ghiandole sessuali completamente sviluppate. E soltanto nel 1824 venne ritrovato un esemplare maschio che fece definitivamente tramontare la vecchia teoria. Nel 1896 due naturalisti italiani, Giovanni Battista e Salvatore Calandruccio scoprirono la chiave sull'origine delle anguille grazie ad alcuni esemplari di un piccolo pesce denominato Leptocephalus brevirostris (leptùs = assotigliato, e kefalè = testa), dal naturalista tedesco Kaup, che riuscirono ad allevare. Larva Conger conger Leptocefalo

I due naturalisti ebbero modo di osservare ch, man mano che i leptocefali crescevano, perdevano la loro trasparenza, il corpo si trasformava per divenire sempre più affusolato, fino a metamorfosare in ceche, ovvero le giovani anguille.

Il Leptocephalus (o leptocefalo) è quindi lo stadio larvale dell’anguilla, ma all'epoca i due ricercatori non potevano immaginarlo e si chiesero dove potessero finire gli adulti, visto che nella zona di cattura non ve n'era alcuna traccia.

Il mistero venne in parte svelato nel 1904, mentre l'oceanografo danese Johannes Schmidt stava conducendo uno studio sui merluzzi dell'Atlantico settentrionale. Schmidt osservò in quelle acque le larve delle anguille. Stupito, ingaggiò centinaia di pescatori che con le loro catture permisero di individuare la zona di deposizione delle uova. Man mano che Schmidt accumulava i suoi dati sulla base delle zone di ritrovamento, con sorprendente velocità individuò la zona strategica delle deposizioni, notando che le larve più piccole in assoluto, si trovavano in corrispondenza del Mar dei Sargassi.
Le anguille nord americane nascono in un'area a ovest rispetto a quelle europee, anche se le due zone in parte si sovrappongono. La deposizione delle uova avviene ad una profondità di circa 450 metri, a temperature di circa 11 °C, in primavera. Dunque non certamente a profondità facilmente raggiungibili, che permettono alle uova stesse di essere al riparo dai comuni predatori di acque più basse. Durante l'estate le larve salgono in superficie, immettendosi nella Corrente del Golfo.
Mediamente un'anguilla nord americana impiega un anno a trasformarsi da leptocefalo in ceca. Le anguille europee invece rimangono circa due o tre anni allo stadio larvale, il tempo che impiegano le correnti a trasportarle alla foce dei fiumi.

Anguille

Una volta raggiunte le rispettive mete, i maschi si stabiliscono nelle acque salmastre delle foci dei fiumi, ma le femmine continuano il loro viaggio nuotando controcorrente verso l'interno, stabilendosi in specchi d'acqua che non hanno alcun legame con il mare. Una volta ivi stabilitesi, vi rimangono per periodi che variano dai 5 ai 15 anni, nascondendosi di giorno in anfratti, sotto la vegetazione, tra i rami sommersi o nel fango, nutrendosi di notte di quello che riescono a trovare, come organismi vivi o in decomposizione, svolgendo un ruolo importante nell'ecosistema delle acque dolci. Le femmine possono crescere fino a 120 - 150 cm, a cui si da il nome di capitoni quando superano i 50 cm, misura che i maschi raramente superano.
AnguilleIn autunno, le femmine raggiungono i maschi alla foce dei fiumi, pronte per intraprendere una lunga migrazione di circa 7000 km verso il Mar dei Sargassi, un viaggio senza ritorno. Come i salmoni del Pacifico anche le anguille muoiono dopo essersi riprodotte. Prima di iniziare il lungo viaggio, le anguille si preparano con modificazioni esterne ed interne, la pelle da verde bronzo con riflessi gialli, diventa argentea per meglio mimetizzarsi con le profondità oceaniche, gli occhi diventano più grandi per vedere meglio nelle profondità. Dei cambiamenti interni permettono all'anguilla di vivere in acqua salata. Accumuli di grasso nelle carni saranno utilizzati durante la migrazione e, probabilmente, le anguille non si nutrono più durante il loro lungo viaggio.
Dunque le anguille risalgono i fiumi, come i salmoni, ma a differenza di loro per stabilirsi in particolari zone di acqua dolce e non per riprodursi. Inevitabilmente dopo anni ripercorrono verso valle lo stesso tratto per raggiungere i maschi negli estuari, per poi compiere la grande migrazione verso il Mar dei Sargassi.
Ma cosa le spinge a migrare? Come si orientano per raggiungere i maschi? Seguono semplicemente delle tracce visive e olfattive o semplicemente la corrente?
Alcuni misteri non sono stati completamente svelati; tra questi vi sono dati non certi sulle zone di passaggio delle anguille che poi troviamo in Italia, e tra i tanti luoghi, i più famosi sono il lago di Bolsena e Comacchio (dove vi sono i più importanti allevamenti di anguille a livello Europeo).
Al contrario, non è stata rivelata la presenza di ceche nello stretto di Gibilterra in primavera, e non è stato rivelato il passaggio di anguille adulte in autunno. Una svista forse?, o si tratta di cercare in luoghi diversi? Ci piace credere alla seconda ipotesi, forse più fantasiosa, soltanto per rendere più misterioso il fatto.
Il gruppo degli anguilliformi comprendono circa 600 specie raccolte in 22 famiglie. Tra queste, le più importanti sono quella degli Anguillidi (alla quale appartengono quelle d'acqua dolce), dei Congridi (comprendente il grongo) e dei Murenidi (le murene).

Mappa migrazione anguille

Sopra, in rosso vediamo le zone litorali delle anguille adulte nord americane. In blu le zone litorali delle anguille adulte europee. Tratto verde distribuzione delle larve europee. Tratto nero distribuzione larve nord americane. Per alcune zone le larve di entrambi i continenti si accavallano e originano entrambi nel mar dei Sargassi.

Tabella sinottica teleostei privi di pinne ventrali

Sopra, tabella sinottica per la determinazione dei Teleostei privi di pinne impari. Da Palese & Palese, 1980

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